Oggi, mercoledì 20 e domani, giovedì 21 novembre ultimi appuntamenti del TEFF – Taranto Eco Film Festival ideato e organizzato da Ella APS che porta nel cuore della città di Taranto, presso il Teatro Fusco, quelle opere cinematografiche che sanno indagare e raccontare le relazioni tra l’uomo e l’ambiente in cui abita, ponendo particolare attenzione alle opere di ricerca e sperimentazione dei nuovi talenti del cinema internazionale e locale. Il festival, diretto da Gemma Lanzo con la collaborazione di Donatello Fumarola, desidera mettere il cinema al centro della formazione culturale, allargando il dibattito a livello internazionale e creando un punto di incontro tra la Puglia e il resto del mondo sulle tematiche sociali, ambientali e politiche.
Questa sera alle 20:30 in programma la proiezione del film L’INHUMAINE di Marcel L’Herbier. L’Inhumaine è il film d’arte par excellence.
Le sue ambizioni sono dichiarate dalla lista degli esponenti dell’avanguardia parigina nel campo della pittura, dell’architettura e della moda messi in campo dal visionario esteta del cinema Marcel L’Herbier (1888-1979), uno dei registi più colti e innovativi del suo tempo. Claire Lescot è una cantante senza cuore che frascheggia con i suoi molti ammiratori, tra cui un giovane e romantico inventore, Einar, che per conquistare l’amore della “disumana” simula il suicidio. Il giovane riesce ad affascinare la diva con i suoi pionieristici esperimenti di trasmissione del suono e userà la sua perizia tecnica per salvarla dal morso di un serpente velenoso nascosto in un bouquet di fiori da un maharajah respinto.
Lo stesso L’Herbier avrebbe ammesso in seguito che la sua semplice “histoire féerique” era soltanto una cornice per le sperimentazioni visive e che aveva “utilizzato il copione senza dubbio modesto un po’ come i compositori utilizzano il basso continuo. Su questo basso costruivo accordi, accordi plastici, ciò che è importante per me non è la successione degli avvenimenti, è ciò che è verticale, l’armonia plastica.”
Sonorizzazione dal vivo a cura di MIke Cooper.
Domani, 21 novembre, invece, è prevista la proiezione del film L’UOMO CON LA MACCHINA DA PRESA di Dziga Vertov.
La giornata, dall’alba al tramonto, di un cineoperatore che riprende per lo più scene di vita quotidiana per le strade di Odessa, e che ci mostra anche la sua arditezza alla ricerca di inquadrature a sensazione, sopra, sotto o a fianco di treni in corsa.
Il film si apre con il totale di una sala cinematografica che da vuota si riempie in un attimo. La stessa sala si rivedrà in chiusura del film dopo una sequenza nella quale la macchina da presa ha cominciato a muoversi da sola sul treppiedi, senza operatore, e prima di vedere la facciata del Teatro Bol’šoj frantumarsi grazie ad un effetto ottico.
Sonorizzazione dal vivo di Stefano Pilia e Paolo Spaccamonti.
Stefano Pilia è un chitarrista e compositore elettroacustico nato a Genova. Il suo lavoro prende corpo a partire dalla pratica esecutiva strumentale e attorno ai processi di registrazione e produzione. Attraverso l’indagine delle proprietà sinestetiche del suono, delle sue relazioni con lo spazio, il tempo e la memoria ha portato avanti una ricerca sempre tesa all’esperienza sonora come possibilità di indagine filosofica e creativa.
Paolo Spaccamonti
Paolo Spaccamonti è un chitarrista e compositore torinese. La sua è una discografia ricchissima, fatta tanto di album in proprio quanto di collaborazioni con eccellenze del panorama musicale italiano e internazionale: Jochen Arbeit degli Einstürzende Neubauten, Stefano Pilia, Roberto “Tax” Farano dei Negazione. Dischi ai quali si aggiungono numerosi lavori per reading, televisione, teatro, cinema, e varie sonorizzazioni dal vivo di film muti prodotte dal Museo Nazionale del Cinema.