La strategia di sviluppo culturale della Terra delle Gravine e la definizione di un nuovo modello di governance per i beni culturali dell’area sono al centro dei quattro importanti appuntamenti che si terranno dal 2 al 5 ottobre p.v. rispettivamente nei comuni di Massafra (Palazzo della Cultura), Palagiano (Biblioteca comunale) Ginosa (Sala consiliare) e Grottaglie (ex Convento dei Cappuccini) a partire dalle ore 15,45.
Saranno workshop di progettazione partecipata così come previsti nell’ambito del progetto Terra delle Gravine tra sharing economy e turismo esperienziale (sostenuto dal MIBACT -“Interventi per la valorizzazione delle aree di attrazione culturale – Linea di Azione 2 – Progettazione per la cultura” e promosso dal Comune di Massafra, in qualità di soggetto capofila degli 11 comuni aggregati, ovvero Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Montemesola, Mottola, Palagianello, Palagiano, San Marzano, Statte) il cui fine sarà quello di attivare un percorso di partecipazione che coinvolga operatori pubblici e privati dell’area di intervento in ambito culturale ma anche turistico e produttivo, per dar corpo alle filiere della valorizzazione che comprendono anche servizi di accoglienza, mobilità e accessibilità per la fruizione del patrimonio culturale.
La “Eccom Progetti srl” – già affidataria dello studio commissionato dall’UE sull’audience development legato alla cultura – si occuperà di analizzare con gli operatori coinvolti il livello di accessibilità dei beni a partire da alcune filiere culturali individuate in fase di stesura di progetto:
- siti ed insediamenti rupestri;
- testimonianze ed itinerari legati al tema religioso;
- itinerari della mobilità sostenibile e antiche vie (ad es. la via Appia antica);
- fortificazioni;
- musei legati alla conservazione di reperti storici ovvero promotori delle competenze del saper fare legate all’artigianato locale;
- miti, leggende, magie, riti sacri e profani in relazione al contesto oscuro e misterioso delle gravine;
- eccellenze del patrimonio enogastronomico.
In parallelo, la “Destination Makers srls”, con specifica esperienza nella creazione di destinazioni turistiche intese come espressione delle comunità locali, condurrà un tavolo sul destination management. Ciò rappresenterà una prima tappa del lavoro da condurre sul piano della fruizione turistica innovativa dei beni culturali, che prevederà successivamente la identificazione di itinerari di turismo esperienziale e la creazione di un sistema comune di gestione delle destinazioni.
Le attività sono indirizzate agli operatori del settore della cultura e della creatività, ovvero a tutti coloro che si occupano di sviluppo, creazione, produzione, diffusione e conservazione di beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche e creative; a tutti coloro che svolgono funzioni correlate quali l’istruzione o la gestione; a coloro che si occupano di architettura, archivi, biblioteche e musei, nonché i artigianato artistico e audiovisivi (compresi film, televisione, videogiochi e contenuti multimediali). Fondamentale, altresì, risulterà la partecipazione di strutture turistiche, ricettive, organizzazioni ed enti di promozione turistica. Non mancheranno i referenti istituzionali dei comuni destinatari degli
interventi.
L’invito è rivolto non solo agli operatori dell’area, ma a quanti possano contribuire attraverso competenze e professionalità alla crescita e alla innovazione.
L’area dei dodici comuni, individuata quale “polo di rilevanza strategica del patrimonio culturale” nel sud Italia, in ragione di un ricco patrimonio diffuso, diventa, in tal modo, uno spazio di sperimentazione ed innovazione per i settori culturali e creativi , che rappresentano fonte di idee innovative e possono dare vita a prodotti e servizi capaci di generare crescita e posti di lavoro.
Un’occasione da non perdere per contribuire a valorizzare il “paesaggio culturale vivente” dell’area, per costruire connessioni con i territori limitrofi di Matera Capitale della Cultura 2019, con la Valle D’Itria e con il Salento; per ridefinire i confini culturali dell’identità della Terra delle Gravine e per restituire una nuova centralità alle politiche culturali per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio.