Le disposizioni sulla fiscalità del Terzo settore si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2026. Dopo la “comfort letter” della Commissione Europea, che ha dato di fatto il via libera alle norme fiscali previste nel codice del Terzo settore, il decreto legge 17 giugno 2025, n. 84 “Disposizioni urgenti in materia fiscale” ha fugato ogni dubbio intervenendo direttamente sul testo del codice del Terzo settore. La modifica principale riguarda l’eliminazione del passaggio sull’autorizzazione della Commissione europea, sostituito con la precisa indicazione in merito all’operatività del nuovo regime fiscale, a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 (art. 8, comma 1, lettera b).

La “comfort letter”, quindi, visto il decreto legge, ha di fatto rappresentato l’atteso via libera da parte dell’Europa, stabilendo che il nuovo impianto fiscale non prevede aiuti di Stato, ma riconosce la specifica natura di questo complesso sistema che è il Terzo settore italiano.

Il dl Fiscale lascia ancora aperto – così come indicato nella “comfort letter” – il tema dei titoli di solidarietà (art.77 del codice del Terzo settore), la cui operatività rimane soggetta all’autorizzazione della Commissione europea (art. 8 comma 1, lettera a).

Anche per le imprese sociali il nuovo impianto fiscale diventerà operativo a partire da gennaio 2026.

Per approfondimenti, consulta l’articolo di Lara Esposito sul sito di CSVnet

 

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