È partito da Taranto il progetto benefico Lingua blu che, lo scorso 31 luglio , ha visto Niccolò veleggiare, insieme al suo cane e al padre, alla volta di Santa Maria di Leuca per regalare la sua barca a un’associazione no profit che la utilizzerà per la vela-terapia.
È particolare la storia del tarantino Niccolò, con un passato di grande velista: nel 2013, nel pieno dei suoi vent’anni e degli studi universitari a Londra, è rimasto vittima di una malattia grave e rara che gli ha impedito di muoversi e parlare per un lungo periodo.
Il buio: sottoposto a una terapia basata su psicofarmaci, con dosaggi sempre maggiori, Niccolò, sempre amorevolmente assistito dalla famiglia, era entrato in un tunnel da cui sembrava non potesse uscire.
Poi la svolta cinque anni fa cambiando radicalmente terapia: inizia una lunga e faticosa riabilitazione funzionale a base di nutrizione bio, essenzialmente vegetariana e priva di alcun alimento processato, tata arte-terapia e sport, ma soprattutto il contatto con la natura e l’amore che lo circonda.
Grazie all’impegno della famiglia e alla forza di volontà di individuale di Niccolò, opportunamente stimolata, è ormai a buon punto il suo recupero fisico e cerebrale.
Progressi che hanno permesso a Niccolò di mettersi in gioco e tentare una grande impresa: partendo da Taranto, una traversata fino a Santa Maria di Leuca al timone di “Iribumma”, una deriva a vela di appena 3,8 metri, in compagnia di Audrey, la sua cockerina e pet therapist, e dal papà Antonello nel ruolo di prodiere.
Dopo una sosta tecnica per una notte a Gallipoli, “Iribumma” ha diretto la prua verso Leuca, dove l’imbarcazione è stata donata all’associazione Smarè che la utilizzerà esclusivamente per uso riabilitativo e terapeutico di disabili e giovani a rischio.
Durante la traversata in affiancamento alla deriva di Niccolò ci sono state imbarcazioni di assistenza medica e di supporto motivazionale con la presenza della madre Antonella e del suo arte&occupational therapist Alberto Cacopardi, un supporto organizzato dall’APS Salpiamo.
Il progetto Lingua Blu è stato concepito a Taranto, dove Niccolò risiede e collabora da oltre un anno con l’APS Salpiamo, associazione tarantina che porta avanti sul mare attività a favore di chi è meno fortunato e vive un disagio.
Il supporto tecnico e logistico è assicurato al Progetto “Lingua Blu” dall’APS Salpiamo, main partner è Freebly, e si avvale del sostegno di:
- Banca di Taranto,
- Ionian Sea,
- Vela in Puglia Sailing,
- CSV Taranto,
- Circolo velico Smarè
- Uisp.
Attraverso questa impresa Niccolò, che grazie alla sua vena poetica ha anche coniato il nome “Lingua Blu”, vuole dimostrare che il mare e la vela possono davvero rappresentare una reale possibilità di miglioramento della propria condizione e vuole soprattutto trasmettere il concetto di sogno, di speranza e di riscatto, per tutti quelli che sono in una condizione di fragilità e vulnerabilità e che trascorrono la vita navigando in cerca di braccia accoglienti.
Il progetto Lingua Blu si rinnoverà di anno in anno con nuove rotte, sia in Italia che all’estero, tanto che per l’anno prossimo si sta già ipotizzando la traversata da Ravenna a Pola, in Croazia: al termine di ogni regata sarà donata una imbarcazione ad una associazione no profit locale.
Il Progetto Lingua Blu ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma crowdfunding OKPAL con la quale si intende finanziare un’attività rivolta a minori vulnerabili e a rischio che sarà realizzato dall’APS Salpiamo con il supporto dell’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Taranto; infatti con l’Amministrazione Melucci, in particolare l’Assessore Gabriella Ficocelli, l’APS Salpiamo ha da tempo instaurato un proficuo rapporto di collaborazione sviluppando in mare numerosi progetti a favore dei disagiati.