A distanza di un anno dal suo avvio, si chiude positivamente il progetto Teatro Senza sbarre, realizzato dall’A.p.s T.r.o.i.s.i. Project.
L’iniziativa, sostenuta con fondi 8×1000 della Chiesa Valdese, ha coinvolto otto detenuti della casa circondariale di Taranto con lo scopo di supportare la genitorialità in contesti complessi. In particolare ogni sforzo è stato proteso a responsabilizzare il genitore-detenuto per esortarlo a prendere coscienza del proprio ruolo di padre.
Coloro che hanno partecipato alle attività hanno vissuto l’esperienza teatrale con profondo impegno e inaspettata passione. Una vera e propria occasione per fare emergere la parte migliore di sé stessi. Ai detenuti, in più fine settimana, è stata data la possibilità di prendere contatto con la natura e l’arte, attraverso visite guidate in diverse città della Puglia.
Tutto questo in compagnia dei propri figli e dei più stretti parenti. Sono state giornate che hanno messo a dura prova le emozioni di tutti partecipanti, anche degli stessi organizzatori. In Italia, va sottolineato, sono 100.000 i bambini con genitori detenuti e dunque la tematica è davvero delicata.
Dei risultati ottenuti dal progetto se ne parlerà venerdì 16 dicembre nel corso di un convegno che si svolgerà dalle 10:00 alle 13:00 presso il Castello Aragonese di Taranto.
All’incontro interverranno:
- il direttore della Casa Circondariale di Taranto, Luciano Mellone,
- il dirigente scolastico I.P.S.S.E.O.A. Mediterraneo, Bianca Maria Buccoliero,
- il garante regionale dei diritti delle persone private e della libertà, Piero Rossi,
- il coordinatore Area Trattamentale Casa Circondariale di Taranto, Vitantonio Aresta,
- la direttrice USSM di Taranto, Patrizia Quatraro,
- il presidente Aps T.r.o.i.s.i Project, Maria Teresa Liuzzi.
Durante il convegno sarà proiettato il cortometraggio “Pinocchio uno di noi”, realizzato dai detenuti. Il burattino di legno è stato usato come metafora della vita del genitore/detenuto che troppo spesso non può mantenere le promesse.