Si è concluso il progetto del WWF Taranto dal titolo Povero & Buono, organizzato e finanziato dall’OttoxMille della CHIESA VALDESE per sensibilizzare il consumatore, il rivenditore e il pescatore sull’importanza di cambiare le abitudini alimentari per non continuare ad esaurire lo stock ittico, a favore della filiera corta e del consumo di pesce cosi detto “povero”.
Povero non perché scarso di nutrienti ma per la alta reperibilità, la facilità di riproduzione, che lo rende adatto ad un alto consumo a favore della sostenibilità ambientale. Il pesce povero è normalmente un pesce gustoso, facile esempio sono le Alici, il Palamita, la Vopa, Sugherello, lo Sgombro, le Sarde. Nel Mediterraneo il comparto pesca sta subendo una profonda crisi e trasformazione a causa dello sfruttamento delle riserve ittiche e della distruzione dell’ambiente marino. Secondo la FAO gli stock ittici risultano per il 61% pienamente sfruttati, il 19% sovrasfruttati, mentre il 10% è sotto utilizzato.
Al termine di questo progetto il WWF Taranto ha organizzato nella giornata di giovedì 23 marzo un incontro di comunicazione e degustazione su questo tema.