Con la circolare n. 10 del 1 agosto 2025, il Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero della Cultura ha pubblicato le “Linee Guida in materia di partenariato speciale pubblico privato per gli istituti e i luoghi della cultura”, al fine di “fornire indicazioni operative finalizzate a conferire omogeneità, efficienza ed efficacia nell’applicazione del Partenariato Speciale Pubblico Privato per i beni culturali disciplinato dall’art. 134 comma 2 del dlgs n. 36/2023 e dall’art. 89, comma 17, del dlgs n. 117/2017”.

Le linee guida sono strutturate in:

  • una parte introduttiva dove sono indicate le fonti normative di riferimento;
  • un approfondimento del partenariato speciale e l’indicazione del relativo procedimento amministrativo da implementare;
  • il riferimento al partenariato speciale con il Terzo settore e alle previsioni del Codice del Terzo settore che individuano per i processi di valorizzazione del patrimonio culturale una forma specifica di partenariato speciale dedicata esclusivamente agli enti di Terzo settore (art. 89, comma 17 dlgs n. 117/2017).

Alle linee Guida è allegato uno schema di Avviso pubblico quale punto di riferimento nella definizione ed elaborazione delle procedure.

Uno degli aspetti più rilevanti delle Linee guida è l’esplicito riconoscimento del ruolo degli enti del Terzo settore come attori privilegiati di questa nuova alleanza pubblico-privata. In coerenza con l’art. 55 del Codice del Terzo Settore e con i principi della Convenzione di Faro, gli ETS sono riconosciuti non come meri fornitori di servizi, ma come co-protagonisti nella definizione delle politiche culturali, nel rispetto delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che li caratterizzano.

Il partenariato speciale si configura dunque come una delle possibili forme di attuazione delle collaborazioni previste dal Titolo VII del CTS (co-programmazione, co-progettazione, accreditamento), specificamente orientate alla valorizzazione culturale. L’interesse generale che anima queste attività – come la promozione della conoscenza del patrimonio, l’accesso inclusivo alla cultura, la rigenerazione di spazi – consente agli ETS di operare senza logiche competitive, all’interno di un paradigma collaborativo e non sinallagmatico.

 

Per ulteriori approfondimenti, è possibile consultare l’articolo di Chiara Meoli su Cantiere Terzo settore.

 

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