Compie cinque anni il mercatino di prodotti biologici, il Giardino del BIO, promosso da Legambiente a Taranto, che domenica 1 dicembre si svolgerà eccezionalmente in Piazza Garibaldi.

Dalle ore 9:00 alle 14:00 sarà possibile fare il pieno di prodotti biologici, sani, gustosi, senza OGM e che … non lasceranno pesticidi nel piatto come miele, vino, olio, verdura, frutta, farine, latticini, formaggi, salumi, pasta, legumi, pane, sottoli, “falagoni”, “pastizz”, e… tanto altro.

Sarà – ancora una volta – l’occasione per “fare la spesa” e conoscere la storia dei cibi che mangiamo, parlare con chi li produce, conoscere le persone che ne hanno cura.

Le forme di industrializzazione dell’agricoltura del Novecento sono tra i responsabili di molti degli attuali, gravi squilibri ambientali del pianeta: cambiamenti climatici, minore disponibilità di acque di falda e di superficie, impoverimento del suolo, deforestazione, erosione genetica, forzatura della maturazione e della stagionalità dei prodotti con perdita dei sapori, cibi contaminati da residui chimici pericolosi per l’uomo e l’ambiente. Oggi possiamo spezzare questa dinamica e trasformare l’agricoltura in un prezioso alleato per affrontare le grave crisi ambientale e creare un’economia sostenibile.

L’agricoltura biologica produce alimenti sani e non inquina l’ambiente, tutela la biodiversità, promuove il consumo critico garantendo un giusto reddito all’agricoltore. Contrariamente alle pratiche agricole di tipo intensivo non contamina i suoli con pesticidi chimici, facilita la conservazione delle specie autoctone, preserva le tecniche di coltivazione tipiche e favorisce il risparmio di energia e acqua. Può dare perciò un contributo fondamentale alla tutela dell’ambiente, delle biodiversità ed al contrasto dei cambiamenti climatici

Il Giardino del Bio, che Legambiente organizza a Taranto da ormai ben cinque anni, vuole contribuire a sostenerla e farla conoscere.

Scegliere biologico è infatti uno stile di vita che Legambiente vuole sviluppare per favorire il consumo di prodotti sicuri, di qualità, locali e sostenibili, frutto di un’agricoltura attenta ai processi naturali, alla complessità e alla specificità locale degli ecosistemi, capace di innovare, sperimentare nuove tecnologie senza perdere mai di vista gli antichi saperi della cultura rurale, le vocazioni dei territori