Ritorna dal 28 settembre al 18 ottobre il Giovanni Paisiello Festival,  la rappresentazione organizzata dall’Associazione culturale Amici della Musica “Arcangelo Speranza” APS

Questa nuova edizione offre al pubblico tre melodrammi:

  1. Il Faraone sommerso (1709) di Nicola Fago, il più celebre operista nato a Taranto (ovviamente se si esclude Paisiello!), è tratto dal Libro dell’Esodo e rende con musiche di coinvolgente pathos la vicenda di Mosè e Ramses, entrata nell’immaginario collettivo grazie a film come I dieci comandamenti o Il principe d’Egitto.
  2. L’ensemble barocco La confraternita de’ Musici, diretto da Cosimo Prontera, restituirà le emozioni, a tratti davvero struggenti, che ispirarono una delle partiture oratoriali più intense del primo Settecento.
  3. Il terzo melodramma è, invece, un’opera vera e propria ma a suo modo una ‘chicca’ inedita. Si tratta di una delle prime opere buffe tagliate in due atti, una moda che prese campo appieno solo dopo il 1780. I personaggi sono ridotti a cinque secondo i desiderata della corte tedesca, preoccupata di contenere la durata degli spettacoli.

Lo sforzo produttivo richiesto dai tre allestimenti operistici è stato controbilanciato da quello teso a rimarcare un aspetto identitario del festival: il sostegno alla ricerca musicologica. Ecco allora che, in perfetta simmetria con le opere, tre sono gli appuntamenti squisitamente letterari: due presentazioni di libri – riguardanti l’operismo napoletano (Il secolo d’oro della musica a Napoli, meritorio progetto editoriale curato da Lorenzo Fiorito che giunge al suo quarto volume) e l’epistolario paisielliano (il primo tassello del mosaico formato dall’ampio corpus di lettere è stato curato da Paola De Simone, già vincitrice del Premio Giovanni Paisiello Festival nel 2022) – e un convegno nel quale si valorizza il rapporto culturale che nel corso di quattrocento anni ha legato Taranto a Napoli, città qui emblematizzate dai fiumi il Tara e il Sebeto che nei loro nomi ne raccontano il passato mitico. Gli appuntamenti del Giovanni Paisiello Festival coinvolgono ufficialmente le iniziative di Terza missione (che dopo Didattica e Ricerca rappresenta il public engagement) dell’Università di Bari ribadendo uno sforzo di profonda collaborazione con le massime istituzioni culturali del territorio pugliese.
La consueta attenzione al mondo della musica strumentale quest’anno si condensa nel recital di Kim Misol vincitrice del concorso pianistico Arcangelo Speranza, emanazione della gloriosa (e già centenaria) associazione musicale tarantina dalla quale 22 anni fa nacque il Giovanni Paisiello Festival.

In occasione della prima delle due recite dello Spettro errante verrà consegnato il Premio Giovanni Paisiello Festival che, come ogni anno, premia una personalità o un’istituzione che ha saputo valorizzare la figura e l’opera del massimo compositore tarantino.

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