Quanti lupi vivono nel Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, la più estesa area protetta della Puglia?
Sarà il progetto UPPark a rispondere a questa domanda, nonché a monitorare la presenza di razze locali a rischio in questa ampia area che, con una superficie complessiva di 25.000 ettari, si estende sul territorio di tredici comuni della provincia di Taranto, da Ginosa fino a San Marzano, passando da Martina Franca, e su quello di Villa Castelli.
Il Progetto triennale UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine, sostenuto da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, prevede l’esecuzione di una serie di “azioni” per valorizzare il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, rendendolo pienamente fruibile ai cittadini, nonché per la prevenzione e la riduzione dei rischi ambientali e la salvaguardia dell’integrità dei questo straordinario ecosistema, un autentico santuario della biodiversità.
Nell’ambito del Progetto UPPark il WWF Trulli e Gravine, in collaborazione con il CeRB (Centro Ricerche per la Biodiversità), si occupa del Monitoraggio delle razze locali a rischio, in particolare del monitoraggio del lupo appenninico (Canis lupus italicus).
Lo scopo principale dell’azione del progetto è di definire l’attuale distribuzione del lupo appenninico sul territorio del Parco Regionale Terra delle Gravine, nonché la consistenza della sua popolazione, con il metodo del fototrappolaggio.
Questo metodo si avvale dell’ausilio di fototrappole, ossia particolari videocamere in grado di fotografare o filmare in modo automatico un animale che passa davanti allo strumento strategicamente posizionato, senza la necessità della presenza fisica dell’operatore e senza richiedere la cattura e la manipolazione dell’animale.
Dallo scorso luglio sono state così posizionate venti fototrappole nei boschi del Parco Terra della Gravine, dieci delle quali concesse in uso da parte del Comune di Martina Franca, controllate mensilmente per verificarne il corretto funzionamento e per scaricare i dati video ottenuti.
I dati preliminari dimostrano la presenza stabile del lupo nel territorio del Parco, con individui filmati dai territori di Ginosa e Laterza a est fino a Martina Franca; inoltre, sono stati realizzati video di altre specie, come volpi e cinghiali, oppure dei più elusivi tasso, istrice e faina.
L’azione, inoltre, prevede la valutazione dell’impatto della popolazione dei lupi del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine sulle attività zootecniche presenti nell’area d’influenza e la definizione di strategie atte alla prevenzione dei danni agli allevamenti zootecnici anche attraverso l’introduzione di cani da guardiania.
Al riguardo il WWF Trulli e Gravine di Martina Franca condivide il recente appello del WWF Italia che continua a chiedere a gran voce una rapida approvazione, da parte della Conferenza Stato Regioni, del Piano di Conservazione e Gestione del Lupo con lo stralcio degli abbattimenti inizialmente previsti e successivamente respinti da quasi tutte le regioni.
In attesa di una sua approvazione, infatti, continua nei boschi italiani il massacro di lupi da parte dei bracconieri, come recentemente confermato da numerosi episodi.
Per questo nel Piano si dovrà dare priorità alla lotta al bracconaggio, a interventi per la prevenzione, a equi risarcimenti per i danni subiti dagli allevatori, al contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione cane-lupo, oltre che alla ricerca scientifica per determinare lo stato di conservazione della specie nel nostro paese e la reale incidenza dei danni alla zootecnia.
L’accordo in Conferenza Stato-Regioni deve indicare, secondo il WWF Italia, anche le fonti per il finanziamento dell’attuazione del Piano: infatti, per evitare che le azioni previste restino prive di finanziamento e, quindi, sostanzialmente inapplicate, i costi non devono ricadere sulle sole delle Regioni.