Sabato 28 luglio a partire dalle 18:30 presso la chiesetta di Sant’Andrea degli Armeni e l’antistante piazzetta Monteoliveto a Taranto Vecchia si terrà una manifestazione culturale dal titolo SAHARA LIBRE, sulla tematica del popolo Saharawi organizzata dall’Associazione Salam che in questi mesi estivi ha accolto i bambini dei campi nomadi del Sahara Occidentale.

Nel corso dell’iniziativa sarà presentato il libro/fumetto Io sono saharawi di Mariem Hassan, e interverranno gli autori Gianluca Diana e Andromalis

“Voz del Sahara»: questo è l’iconografico soprannome con cui Mariem Hassan è internazionalmente nota. Io sono saharaui ne è la biografia illustrata: un’appassionante storia al femminile che racconta di musicale resistenza civile. In queste pagine la vita della cantante scorre parallela alle sue canzoni e alla storia del popolo del deserto. Le atmosfere auliche e spensierate dell’infanzia nomade, la giovinezza vissuta e stretta tra l’occupazione marocchina del Sahara Occidentale e poi l’esilio, i campi profughi in Algeria e la Spagna, gli amori, la famiglia, i figli, i primi dischi a suo nome e la fama”.

A seguire la presentazione del Disco Displays, degli Italian Saharawi Band con Mauro Semeraro, Alberto Piccinni, Gigi Bello.

“Il titolo displays vuole giocare con il prefisso “dis” per ribaltare la condizione di tutti i “dis” del mondo partendo da chi, come i bambini, vive una condizione di doppia fragilità (disabled and displaced) alla quale si vuole reagire con la forza della musicalità umana. Displays è risultato dell’avventura vissuta dai musicisti e dai bambini tra viaggi e residenze insieme al compositore Aali Mohammed e ad altri Saharawi e contiene canzoni vecchie e nuove dello stesso Aali e dell’ altro vate del Sahara Naym Alal. Canzoni che rappresentano ancora l’identità del popolo che vive tra precarietà e permanenza e che cerca le strade della sua rigenerazione culturale.
La carovana musicale presenta un live che coniuga l’intensità del desert blues con i linguaggi del jazz dell’improvvisazione, del rock e del folk sud italiano, portando sul palco la straordinaria esperienza che, in questi anni, ha visto la partecipazione di oltre 30 musicisti tra cui Mariem Hassan, Aziza Brahim, Anna Cinzia Villani, Enza Pagliara, Giorgio Albanese, Mauro Semeraro e tanti altri.

La musica è il mezzo con cui si tramanda la cultura orale di un popolo che rischia di scomparire dopo 40 anni di esilio in una delle zone più aride del mondo. I loro versi trovano un rinnovato spirito grazie a Desert Session che ha approfondito il tema della musica all’interno di contesti spersonalizzati come i campi profughi attraverso workshop, viaggi, interviste e concerti. L’espressione musicale diviene dunque un mezzo di interazione culturale, di liberazione dai pregiudizi e di racconto di una storia di cooperazione partecipata che da 8 anni si occupa di bambini con disabilità e malattie tra l’Italia e i Saharawi.”

Si potrà anche visitare una mostra fotografica sui campi profughi Saharawi a cura dell’Associazione Salam ONG

Per informazioni:dott.ssa Oriana Schiavoni 339/3303471 – ufficiostampasalamong@gmail.com