Gli Enti del Terzo Settore sono soggetti giuridici di diritto privato ai quali l’ordinamento attribuisce il compito di realizzare finalità di interesse generale. Da ciò discende che l’azione e gli interventi delle organizzazioni non profit godono di una “autonomia” propria che, tuttavia, si propone come alleata strategica degli enti pubblici. Questi ultimi, grazie agli istituti di cooperazione previsti nel Codice del Terzo settore, possono definire percorsi di co-programmazione, co-progettazione e accreditamento attraverso i quali gli Enti del Terzo Settore possono legittimamente contribuire a realizzare progetti e interventi, spesso caratterizzati da un elevato grado di innovazione.
La Riforma del Terzo settore ha finalmente riconosciuto che le organizzazioni non profit possono svolgere attività economico-imprenditoriale, anche in forma prevalente. In questo senso, esse rispondono, anche con formule organizzative simili a quelle imprenditoriali tradizionali, a bisogni collettivi, non tanto perché agli stessi non risponde l’istituzione pubblica, quanto perché esse sono invero “pensate” per affrontare quei bisogni che dalla società civile emergono. In uno, tuttavia, con l’apporto, sotto il profilo del coordinamento, del monitoraggio e della supervisione, della Pubblica Amministrazione, la quale rimane pur sempre responsabile istituzionale della garanzia che i servizi di interesse generale siano erogati, soprattutto a favore delle fasce più deboli della popolazione.
Il Manuale si propone come una “bussola” ragionata per orientarsi tra i profili giuridici e le responsabilità degli enti non profit e contiene anche un approfondimento dei provvedimenti emanati nel periodo dell’emergenza sanitaria “Covid-19”. L’analisi delle disposizioni normative della Riforma del Terzo settore e della giurisprudenza rilevante, sia eurounitaria sia nazionale, ha lo scopo di contribuire alla comprensione di una componente fondamentale del moderno assetto istituzionale e dei rapporti economici e sociali.