Il 3 agosto 2017 è entrato in vigore il nuovo Codice del Terzo Settore, cuore di un processo di Riforma destinato ad impattare sull’organizzazione di 300.000 enti e milioni di italiani, chiamati ad affrontare la sfida di un profondo processo di cambiamento, da interpretare e governare. Il Codice presenta elementi di forte innovazione, complessità e criticità. Incide, attraverso modifiche radicali, sulla frammentarietà del quadro normativo preesistente. Ne ridisegna, inscindibilmente, gli aspetti sia civilistici che tributari. La nuova normativa mescola e ridefinisce le aree di confine che separano il c.d. Terzo Settore, da quello Pubblico e da quello Privato for profit.
Abroga discipline e sigle che, con il tempo, erano divenute familiari, come nel caso dell’acronimo Onlus. Aggiorna la base civilistica del Terzo Settore, razionalizza il sistema agevolativo fiscale, in materia di imposte dirette e indirette. L’analisi dell’Autore segue l’ordine logico del Codice evidenziando gli elementi di collegamento sistemico, soprattutto tra la parte civilistica e quella fiscale con un costante riferimento ai precedenti normativi e interpretativi che rappresentano l’imprescindibile substrato su cui lo stesso Codice si è fondato.
La presenza di numerose schede agevola la corretta interpretazione di alcune importanti novità, ivi comprese quelle inerenti il regime transitorio.