In Italia ci sono tantissime esperienze di prossimità: dagli empori solidali ai gruppi di acquisto, dalle esperienze di co-housing ai comitati di cittadini che curano il territorio, dagli orti urbani condivisi fino alla riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati.
In questi anni le forme di prossimità si sono sviluppate ed estese in tutto il Paese ottenendo una legittimazione culturale sempre più solida.
Da quattro anni tutte queste esperienze si confrontano nella Biennale della Prossimità, una grande manifestazione nazionale che, dopo le prime due edizioni di Genova e Bologna, per la prima volta si terrà nel Meridione.
A Taranto, dal 16 al 19 maggio prossimi, arriveranno da tutta Italia centinaia di esperti, rappresentanti di organizzazioni e semplici cittadini che racconteranno le loro esperienze di prossimità, perché la Biennale della Prossimità è soprattutto un grande evento partecipato e condiviso dal basso.
Per quattro giorni ci saranno tante iniziative sulle tematiche di prossimità, come workshop, giochi, animazione e testimonianze; la formula prevede che un “esperto” introduca la tematica per poi lasciare spazio ai partecipanti che racconteranno le loro esperienze di prossimità confrontandosi così sull’argomento.

Fino al 31 marzo prossimo è ancora possibile iscriversi on line (http://prossimita.net/) proponendo una iniziativa da realizzare a Taranto; tutte le proposte saranno vagliate dal Comitato nazionale che stilerà così il programma della Biennale della Prossimità 2019.

In seguito sarà comunque possibile partecipare alla manifestazione senza però poter proporre iniziative.
L’invito degli organizzatori è ad appropriarsi di questo spazio di confronto proponendo una propria iniziativa, cogliendo l’opportunità di diventare protagonisti di questa edizione della Biennale della Prossimità che, con il claim Voglio dire, voglio fare, voglio esserci!, si terrà per la prima volta nel Meridione.