Uno strumento fondamentale per contrastare concretamente e idealmente tutte le mafie. È il nuovo regolamento del Comune di Taranto per l’acquisizione, la gestione e il riutilizzo dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, approvato all’unanimità dei presenti durante la seduta del consiglio comunale di giovedì scorso.
La restituzione a nuova vita di beni che erano nella disponibilità della criminalità organizzata, quindi, viene codificata in un regolamento che, nel dettaglio, prevede indicazioni puntuali sul loro riutilizzo basate su finalità sociali, istituzionali e, in via subordinata, economiche.
Opzione, quest’ultima, praticabile solo se i proventi derivanti dalle attività vengano reimpiegati per scopi sociali.
Un gruppo di lavoro tecnico interdisciplinare, interno al Comune di Taranto, si occuperà della corretta applicazione delle previsioni regolamentari. Per favorire la partecipazione, inoltre, è prevista la costituzione tramite avviso pubblico di un osservatorio di concertazione permanente sull’uso sociale dei beni, al quale potranno partecipare rappresentanti di associazioni ed enti del “terzo settore”.
Molto rigorose le procedure previste per l’acquisizione dei beni al patrimonio del Comune di Taranto e la loro successiva assegnazione e gestione. La durata della concessione è fissata in sei anni, ma una durata maggiore può essere prevista in ragione degli investimenti posti a carico del concessionario che si impegni a riqualificare il bene per renderlo fruibile.
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